Le “mie” cose, le “sue” cose: di COSA parliamo?

Il ciclo mestruale è un evento fisiologico naturale e sano, ma continua ad essere oggetto di tabù per le donne in molte culture; vive ancora di pregiudizi nonostante negli ultimi anni si assista ad una “rivoluzione mestruale”.

Si comincia a parlare di mestruazioni ad alta voce e attraverso i media cambia il modo di comunicare: è il caso di quelle pubblicità che, mostrando slip macchiati e il colore del sangue al posto del liquido blu, cercano di fare una narrazione reale adeguandosi alle richieste di maggiore libertà dai tabù mestruali, pur suscitando polemiche e indignazioni.

Il tabù legato al ciclo mestruale si traduce nell’impossibilità di discuterne apertamente e nel minimizzarne l’esigenza, per cui si alimentano lo sviluppo e la diffusione di falsi miti e atteggiamenti marcatamente negativi e di rifiuto, che hanno ripercussioni sul benessere femminile. Occorre associare le mestruazioni ad un’esperienza positiva, contrastando la loro tradizionale accezione negativa che le collega con dolore e difficoltà di gestione, e parlarne come sinonimo di salute, spiegandone il ruolo e i meccanismi fisiologici con un linguaggio esplicito e dettagliato. Basti pensare semplicemente a tutti i termini utilizzati per definire le mestruazioni (il marchese, le mie cose, il barone rosso, gli ospiti) pur di non chiamarle per quello che sono: è importante restituire alle mestruazioni il loro nome cosicché tutte le persone che ce le hanno abbiano la possibilità di raccontarsi e rappresentarsi.

Il ciclo mestruale non è qualcosa di cui vergognarsi. Bisogna parlare di mestruazioni e garantire la necessaria igiene, l’accesso agli assorbenti (considerati, in Italia e in altri molti paesi, non beni di prima necessità ma beni di lusso e perciò tassati), ma anche sostenere cultura e informazione.

Infrangiamo i tabù per tutte le adolescenti che si affacciano a questa realtà, per le donne che non hanno ricevuto sufficienti informazioni e/o non hanno avuto il coraggio di chiedere qualche spiegazione e infine per tutti coloro che non vogliono disinteressarsi di ciò che riguarda il mondo femminile.

 

…Proviamo a sfatare qualche mito…

 

  • Le mestruazioni hanno sempre la stessa durata e arrivano ogni 28 giorni?

Un ciclo mestruale ha normalmente un ritmo di 25-35 gg ed una durata di 2-7 giorni. I cicli mestruali, nei primi 2 anni di mestruazione, sono irregolari nel 50%-60% delle adolescenti, con progressiva regolarizzazione a partire dal 2°-3°anno ginecologico. Inoltre ci sono diversi aspetti che possono ritardare o anticipare il ciclo mestruale e variarne la durata. Ad esempio in caso di forte stress è probabile che il flusso sia irregolare e con l’avvicinarsi della pre-menopausa il ciclo tende ad accorciarsi e il flusso a diventare più scarso.

  • Il ciclo mestruale di una donna può sincronizzarsi con quello di altre che le sono vicine?

La credenza che tra donne che lavorano o vivono insieme si crei un ritmo sincronizzato del ciclo mestruale è ancora attuale ma non ha supporto scientifico. Numerose ricerche condotte su ampi campioni di donne hanno dimostrato che non esiste una correlazione e che si tratta di semplici coincidenze, basate per lo più sul casuale avvicinarsi dei cicli dovuto alla loro diversa durata.

  • Si può fare sport durante le mestruazioni?

Nessuno studio scientifico ha dimostrato che l’attività fisica ha effetti negativi sull’organismo durante il periodo delle mestruazioni. Molte donne trovano beneficio dal movimento, che può dare sollievo a sintomi come mal di pancia e mal di testa. Tuttavia l’esercizio fisico è controindicato solamente nei casi di malessere per sindrome mestruale (in cui la donna non si senta bene oppure si trova in stato di eccessiva debolezza).

  • Ci si può lavare? Ci si può fare il bagno al mare o in piscina?

La credenza popolare secondo cui durante i giorni di mestruazione non ci si possa lavare i capelli e fare la doccia, perché si blocca il ciclo mestruale a contatto con l’acqua, è stata totalmente smentita ma è ancora diffusa. Il blocco del flusso può verificarsi a causa di una temperatura troppo fredda dell’acqua, che restringe i vasi sanguigni facendo affluire meno sangue. È una spontanea reazione fisiologica che dura il tempo di immersione e che si ristabilisce non appena ci si riscalda un pochino. Ugualmente, in caso di bagno in piscina o mare, con l’utilizzo di supporti igienici interni, non c’è nessuna controindicazione. Inoltre durante le mestruazioni il corpo femminile necessita di maggiore attenzione nella cura e nell’igiene, sia per l’utilizzo prolungato di assorbenti che per l’aumento ormonale che causa aumento di sudorazione, sebo e acne.

  • Si possono toccare fiori e piante?

L’idea che una donna con le mestruazioni possa far appassire fiori e piante è una leggenda metropolitana con nessun fondamento scientifico e legata a retaggi culturali per cui le donne sono impure durante il ciclo mestruale.

  • Si può cucinare durante il ciclo mestruale?

Non ha nessun riscontro il mito che riguarda gli effetti negativi degli ormoni sulle capacità culinarie di una donna nel periodo mestruale, come l’idea che la maionese impazzisca e i dolci non lievitino.

  • È consigliabile non depilarsi?

Molte donne evitano di depilarsi quando sono indisposte. Studi medici hanno dimostrato che l’attività ormonale è molto rallentata durante il ciclo mestruale, per cui i bulbi piliferi sono quasi fermi e c’è un ritardo nella crescita dei peli. La depilazione fatta in quei giorni potrebbe durare anche di più e i peli, una volta cresciuti, potrebbero essere più deboli e fini. Tuttavia la pelle appena rasata è più incline all’irritazione, quindi se si utilizzano assorbenti esterni, per l’attrito che questi possono effettuare, è consigliabile depilarsi prima dell’inizio del ciclo o qualche giorno dopo la fine. Se si utilizzano tamponi interni o coppette mestruali non ci sono controindicazioni particolari alla rasatura dei peli pubici.

  • Si possono avere rapporti durante il ciclo mestruale?

Non c’è nessuna controindicazione medica ai rapporti sessuali durante il ciclo mestruale. È una scelta personale dipendente dalla donna e dalla coppia: le perdite di sangue possono creare imbarazzo o fastidio, alcune donne preferiscono non avere rapporti a causa dei dolori mestruali, altre invece lo preferiscono perché hanno maggiore desiderio proprio nel periodo delle mestruazioni.

  • Si può rimanere incinta se si hanno rapporti sessuali durante le mestruazioni?

Anche se è statisticamente più difficile non è impossibile e potrebbe verificarsi. Sebbene l’ovulazione avvenga solitamente 13/14 giorni dopo l’arrivo delle mestruazioni, in presenza di cicli irregolari potrebbe capitare in anticipo dando la possibilità allo spermatozoo di fecondare l’ovulo. Per questo motivo è bene utilizzare sempre dei metodi contraccettivi che proteggono da gravidanze indesiderate e, nel caso dei profilattici, da malattie sessualmente trasmissibili. Durante il ciclo, il rischio di trasmissione equivale a quello degli altri giorni ed è quindi fondamentale adottare alcune precauzioni.

  • Le mestruazioni sono sempre dolorose? Quando lo sono devo preoccuparmi?

Le mestruazioni non sono sempre dolorose. Ci sono donne che soffrono più di altre. Il ciclo doloroso si chiama dismenorrea e causa dolori al basso ventre (a volte anche molto forti), mal di schiena, mal di testa e altri sintomi di accompagnamento (nausea, vertigini, sonnolenza). È solitamente legata alla giovane età e potrebbe scomparire dopo la prima gravidanza.

Se i dolori provocati dalle mestruazioni sono così intensi e dolorosi da diventare insopportabili e da impedire le proprie attività quotidiane allora è il caso di parlarne con un medico ginecologo per una diagnosi corretta ed una terapia adeguata.

  • Che cos’è la sindrome premestruale?

Con sindrome premestruale si intende comunemente un insieme di sintomi fisici e psicologici che, ricorrono regolarmente nella fase luteale del ciclo e che regrediscono dopo la mestruazione. I sintomi fisici più frequenti sono: tensione mammaria, cefalea, dolori muscolari, meteorismo, ritenzione idrica; quelli psichici: labilità emotiva, depressione, ansia, agitazione, rabbia, perdita di controllo, astenia, difficoltà alla concentrazione, disturbi del sonno, alterazioni dell’appetito. La compresenza e la severità di più sintomi assumono le caratteristiche di una sindrome più grave che determina una menomazione significativa nella vita quotidiana. In questo caso si parla di disturbo disforico premestruale, che è un’accentuazione del quadro psichico della sindrome premestruale ed è attualmente classificato tra i disturbi depressivi.

  • Tutte le donne sono soggette alla sindrome premestruale?

Non tutte le donne sono soggette alla sindrome premestruale. Si stima che il 12-16 % delle adolescenti abbia una sindrome premestruale moderata e che circa il 5% delle donne in età fertile soffra di disforia premestruale, una sindrome premestruale grave. Ogni donna manifesta sintomi di intensità variabile. Circa il 70-75% delle donne in età fertile percepisce malesseri comuni, come mal di testa, gonfiore al seno e all’addome, pesantezza e maggiore irritabilità; la maggior parte di loro ritiene che tali sintomi non vadano a compromettere la loro vita sociale, le relazioni con amici e familiari, l’attività scolastica e lavorativa. Circa il 20% di donne non avverte alcun fastidio.

Oggi è possibile contare su un vasto assortimento di dispositivi igienici: assorbenti di vario tipo (usa e getta, lavabili e riutilizzabili, tamponi interni), raccoglitori (coppetta mestruale e disco mestruale) e persino biancheria specifica. La scelta può variare in base all’intensità del flusso (se più o meno scarso o abbondante) e alla fase del ciclo; dipende da ogni donna, alla ricerca del miglior comfort possibile a seconda dell’età, dello stile di vita, delle disponibilità economiche e dell’ecosostenibilità.

Un altro valido aiuto per “normalizzare” il rapporto con il ciclo mestruale è rappresentato dalle app per il tracciamento.

 

 

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