Test Infezioni Sessualmente Trasmissibili

Quali esami rilevano le Infezioni Sessualmente Trasmissibili?

Alcune infezioni vengono rilevate attraverso semplici tamponi che possono essere eseguiti su richiesta dal ginecologo e dall’andrologo. Tra queste la clamidia, la gonorrea, la candida e l’HPV (PAP-test).

Per altre infezioni come l’HIV, la sifilide, l’Herpes genitale e l’epatite, occorre invece richiedere degli esami specifici del sangue, da fare presso centri specializzati.

Per quanto riguarda l’HIV esistono diversi tipi di test:

Test del sangue

  • Il test Elisa non ricerca direttamente il virus nel sangue, ma rileva gli anticorpi anti-Hiv, che si sviluppano solo a seguito dell’infezione. Poiché l’organismo non produce immediatamente gli anticorpi, vi è dunque un periodo in cui il test non è in grado di diagnosticare l’infezione (Periodo Finestra). A seguito di un comportamento a rischio, l’indicazione è quella di effettuare il test ad un mese di distanza, periodo sufficiente a riscontrare il contagio nella quasi totalità dei casi. Se l’esito del test è negativo, l’indicazione è quella di ripetere il test a 3 mesi dal comportamento a rischio per ottenere un risultato definitivo. Sinonimi: Test Hiv-Ab, test di terza generazione.
  • Il ComboTest, oltre ad individuare gli anticorpi anti-Hiv, è in grado di rilevare la presenza di una particolare proteina (l’antigene P24) che compare e aumenta significativamente dopo pochi giorni dal contagio. Il Periodo Finestra è in questo caso ridotto a un mese. Sinonimi: Test Combinato, Test Hiv-Ag/Ab, test di quarta generazione.

Test salivare: consente di avere i risultati in 20 minuti. Per la diagnosi effettiva è comunque richiesto l’esame del sangue. Il test salivare infatti ha una sensibilità inferiore e può essere influenzato da particolari condizioni (aver assunto cibo o liquidi o secchezza del cavo orale)

Attualmente esistono dei test di autodiagnosi per le varie IST acquistabili direttamente in farmacia, ultimo tra tutti quello per l’HIV. Anche se può sembrare che questi metodi facilitino il modo in cui possiamo sapere se abbiamo o no contratto una IST, di fatto è sempre meglio riferirsi a degli specialisti, sia per una reale conferma, sia perché è importante non sottovalutare l’impatto emotivo che può avere su di noi il venire a conoscenza di essere stati contagiati. Nei centri specializzati in IST, infatti, ci sono persone preparate e disponibili pronti aiutarci e a sostenerci psicologicamente. Inoltre, solo il medico può prescriverci la giusta cura.

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