La prima volta

 La prima volta è meglio farlo con qualcuno che si ama?

Non è detto che questo sia l’unica possibilità! Una delle variabili fondamentali che rende piacevole il primo rapporto sessuale, come anche i successivi, è che tra le persone coinvolte sia possibile istaurare un tipo di legame fondato sul rispetto reciproco e sulla possibilità di comunicare apertamente le proprie esigenze; le altre variabili, come l’amore, la stima, la complicità possono variare molto da individuo ad individuo ed assumere un peso più o meno grande, soprattutto in base all’età e alle esperienze vissute in precedenza.

Qual è l’età giusta per avere il primo rapporto sessuale?

Non esiste una risposta univoca a questa domanda, perché il momento giusto per avere il primo rapporto è strettamente legato a desideri e valori del tutto personali e alla possibilità di incontro con l’altro/a. Il momento giusto è quello in cui ciascuno di noi sente di voler fare questa esperienza. È importante che però la decisione derivi esclusivamente da un desiderio personale e consapevole e non in risposta alle richieste del partner o ai vissuti dei propri amici o amiche.

La prima volta è dolorosa?

Chiedersi quanto sarà doloroso il primo rapporto sessuale è molto comune tra le ragazze, piuttosto raro tra i ragazzi. La prima volta potrebbe essere dolorosa per entrambi i sessi, ma non è detto: la complicità e la fiducia tra partner, preliminari più lunghi, la scelta di un metodo contraccettivo efficace, sono tutti elementi che possono aiutarci a sentirci più sicuri e a nostro agio durante non lo solo la “prima”, ma in generale le prime volte. Infatti, anche i rapporti che seguono il primo possono risultare non piacevoli o addirittura dolorosi. Niente panico: spesso è facile risolvere il problema, talvolta è sufficiente rilassarsi maggiormente e facilitare la penetrazione con l’utilizzo di un lubrificante. L’importante è che sia maschi sia femmine, se il dolore persiste, si rivolgano prima di tutto a un andrologo e/o a un ginecologo. Una volta accertato che non ci siano cause fisiologiche, diamoci il tempo per scoprire il piacere: maggiori preliminari aiutano a rilassarsi, ad entrare in intimità con il/la partner e aumentano la lubrificazione vaginale, così da permettere una penetrazione più semplice. Se ancora il dolore non lascia spazio al piacere, parlare con un esperto può aiutare a superare la difficoltà

Da cosa dipende il dolore della prima volta?

La presenza e l’intensità del dolore possono variare da individuo a individuo e dipendono dal grado di rilassatezza con cui viviamo il nostro primo rapporto sessuale e
da caratteristiche fisiologiche soggettive. Per i ragazzi una delle possibili cause del dolore può essere legata alla brevità e alla poca elasticità del frenulo (il sottile lembo di pelle che unisce inferiormente il glande al prepuzio): durante i primi rapporti sessuali o attraverso masturbazione vigorosa il frenulo può arrivare a lacerarsi, ma basta un piccolo intervento chirurgico, rapido e non invasivo, e in poche settimane si può tornare alla normalità, ottenendo anche un miglioramento nelle sensazioni di piacere legate alla sessualità.  Per quanto riguarda le ragazze, durante il primo rapporto sessuale, l’imene (la sottile membrana elastica che riveste l’ingresso del canale vaginale) può lacerarsi completamente o in parte, ma il dolore dipende in gran parte dallo scarso rilassamento della muscolatura vaginale e dalla scarsa lubrificazione. Se il rapporto è caratterizzato da tensione, se l’esperienza non è davvero desiderata, se è vissuta con senso di colpa o con la paura di una gravidanza si rischia di non riuscire a rilassarsi e quindi provare dolore. Al contrario di quello che si pensa solitamente, quindi, le sensazioni dolorose che possiamo provare durante la prima penetrazione non dipendono dalla rottura dell’imene e spesso sono minime, o addirittura assenti; dipendono dal nostro stato emotivo, psicologico e fisico per via della tensione o del disagio. Quindi, soprattutto se siamo rilassate, abbiamo una buona eccitazione sessuale e ci fidiamo del nostro partner è molto più probabile che l’esperienza non sarà così problematica o dolorosa.

La prima volta le ragazze hanno sempre una notevole perdita di sangue?

L’imene (la membrana sottile che circonda l’apertura della vagina) può lacerarsi durante il primo rapporto e sanguinare leggermente, ma a volte è così elastico da consentire il rapporto senza “rompersi”. L’imene, infatti, può avere forme diverse da ragazza a ragazza quindi ogni “prima volta” sarà diversa a seconda della ragazza. Spesso tendiamo a pensare che se la ragazza “non perde sangue durante il primo rapporto, allora non era vergine”. Assolutamente falso! Può accadere che l’imene si laceri completamente, in parte o che si sia lacerato in precedenza, anche senza avere rapporti sessuali (ad esempio praticando alcuni sport o durante pratiche di masturbazione). Quindi il famoso “sanguinamento” considerato indice di verginità non è detto che avvenga e sicuramente non in modo necessariamente abbondante per tutte. Inoltre non è detto che solo le ragazze possano “perdere sangue” durante la prima o le prime volte: anche il “filetto” (cioè il frenulo, il sottile lembo di pelle che unisce inferiormente il glande al prepuzio) dei ragazzi, se non è abbastanza elastico, può lacerarsi ed essere motivo di perdita di sangue nei maschi.

È pericoloso perdere la verginità molto presto?

Non esiste un’età “giusta” valida per tutti per avere il primo rapporto sessuale. Da un punto di vista fisico non ci sono dei veri e propri “pericoli”, ma il rischio di vivere la prima volta molto presto è che agiamo senza essere emotivamente pronti a vivere quest’esperienza e senza la giusta consapevolezza di che significato abbia per noi questo evento. Talvolta il desiderio di voler crescere può spingerci ad agire come se fossimo già pronti a vivere qualsiasi tipo di esperienza. La prima volta è un evento molto importante della nostra vita e, in quanto tale, dobbiamo viverlo quando sentiamo che è davvero il nostro momento, nel rispetto di noi stessi e del nostro corpo.

Cosa bisogna fare se uno dei due non  è pronto e l’altro vuole?

Gli elementi fondamentali per un’esperienza sessuale piacevole, in particolare per la prima, ma anche per quelle al seguito, sono il rispetto reciproco, la fiducia e il desiderio comune di condividere quell’esperienza in un determinato momento.  Se uno dei due non si sente pronto, occorre che entrambi rispettino questo sentimento: la persona che non si sente pronta non si dovrebbe “forzare” nel fare qualcosa che non vuole, così come il partner dovrebbe accettare il “no” senza insistere ulteriormente. Se sentiamo che non è ancora il momento giusto, concediamoci il tempo di cui abbiamo bisogno, senza aver paura di ripetere “no” o di essere lasciati perché non siamo ancora pronti per quel passo. È molto importante avere accanto una persona che rispetti i nostri tempi e i nostri desideri anche nella sessualità. Quando si sta insieme si cerca di “fare una media” tra gusti, preferenze e scelte di ciascuno, rispettando le differenze. Parla delle tue idee e dei tuoi sentimenti legati alla prima volta e, più in generale, alla sessualità. Certo, parlare non risolve sempre tutti i problemi, ma ci può aiutare ad avere un’idea più chiara di noi, dell’altro e di quello che si sente. In ogni caso “fare l’amore per non perdere l’altro” non è la soluzione migliore.

C’è un cambiamento sia fisico che mentale dopo la prima volta?

Da un punto di vista fisico, oltre le possibili lacerazioni dell’imene per le femmine e del frenulo per i maschi, non avvengono dei veri e propri cambiamenti. Avvertiamo di essere “cambiati” dopo la prima volta principalmente da un punto di vista emotivo: ci sentiamo più grandi, abbiamo la percezione di essere maturati sessualmente come donne o uomini, accresce la nostra curiosità verso il mondo della sessualità, possiamo sentirci felici o delusi in base alle aspettative che avevamo prima del rapporto e a come l’abbiamo vissuto. Da qui in poi potrebbe iniziare un periodo di “sperimentazione”, in cui ci accorgeremo che non solo la “prima” volta è importante, ma tutte le prime volte ci saranno utili per conoscere noi stessi, il nostro corpo e quello dell’altro. Il vero “cambiamento” sarà quindi un processo graduale di scoperta e di consapevolezza di noi, dei nostri desideri e delle nostre preferenze.

La prima volta si può rimanere incinta?

È una credenza comune che il primo rapporto sessuale non possa portare ad una gravidanza. Come questa, tanti altri miti e leggende raccontano che non si possa rimanere incinta se si ha un rapporto in acqua, se non ci si sdraia o se subito dopo il rapporto facciamo una lavanda vaginale. Tutto falso!!! In realtà c’è sempre la stessa probabilità, anche al primo rapporto. In qualsiasi posizione e in qualsiasi luogo… se hai rapporti sessuali e non desideri un figlio e, soprattutto, se non desideri incorrere nel rischio di contrarre infezioni, utilizza il preservativo, che è l’unico contraccettivo che ti protegge in entrambi i casi.

Se entrambi siamo vergini c’è il rischio di contrarre un’infezione sessualmente trasmissibile?

Si, perché le infezioni sessualmente trasmissibili non si contraggono esclusivamente attraverso rapporti penetrativi, ma anche attraverso rapporti orali (cunnilingus e fellatio) e anali. La persona con cui abbiamo deciso di vivere la nostra prima volta può aver avuto altri tipi di esperienze a rischio in precedenza, quindi essere vergini non costituisce una garanzia rispetto alla possibilità di contrarre infezioni. Spesso si pensa che conoscendo (più o meno) la persona con cui facciamo sesso (se frequenta lo stesso gruppo di amici, se sta in classe con noi, se ci stiamo insieme da qualche settimana) non avremo rischi di contrarre infezioni sessualmente trasmissibili con lei. Questo è assolutamente falso! Non possiamo mai avere la certezza di conoscere veramente la vita sessuale e igienica di una persona, quindi l’unico modo per essere davvero certi di quello che succederà e fare sesso sicuro è usare il preservativo. Inoltre, ricorda che molte infezioni sessualmente trasmissibili possono essere inizialmente asintomatiche (cioè non danno segni evidenti e sintomi), perciò spesso neanche la persona che l’ha contratta è a conoscenza del suo effettivo stato di salute.

 

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